Venezia è senza dubbio la città dove il romanticismo è di casa, e questo è un dato di fatto.
La luce che muta nel trascorrere delle ore, la nebbia mattutina, la limpida luminosità di mezzogiorno, il tramonto o il buio notturno: scatti, questi, immancabili, perché in grado di cambiare la percezione dei colori delle facciate degli edifici e di creare degli infiniti chiaroscuri sulle logge dei palazzi o sulle facciate delle chiese.
Sarà proprio per questo che, spesso, Venezia viene immediatamente associata al luogo dell’amore. Non Verona, patria della favola romantica più conosciuta al mondo, quella di Romeo e Giulietta, con il suo balcone, la sua statua e la tradizione delle Giuliette che regalano ogni giorno parole di conforto e di speranza a tutte quelle donne che scrivono a Lady Capuleti le loro pene. Ma Venezia, con i suoi canali, le sue gondole e il riflesso delle emozioni da batticuore sull’acqua.
Un fascino misteriosamente affascinante
Una volta arrivati, ci si lascia seguire dall’istinto, finendo a perdersi solennemente nei meandri della città, provando così l’irrazionale brivido dell’abbandono. Perché, si sa, nella Serenissima si rimane affascinati dai percorsi onirici che portano alla scoperta del bello e del sublime. Quale miglior compagno di ventura, quindi, se non la propria dolce metà, a cui sussurrare quelle parole dimenticate, per innamorarsi nuovamente?
A questo si aggiunge il fatto che è possibile ripercorrere i luoghi segreti di Casanova, alla scoperta dello scenario in cui consumava le sue avventure amorose. O andare a caccia del leggendario Corto Maltese, il famoso libertino cultore del piacere dei sensi nato e cresciuto nella Serenissima. O cercare di capire, tra una passeggiata e l’altra, il motivo per cui l’affascinante marinaio di Malmocco, nonostante fosse un instancabile viaggiatore, ritornava sempre nella sua amata Venezia.
Perché proprio Venezia
Forse perché la città simboleggia un luogo in cui i sensi prevalgono sulla razionalità, una location capace di ammaliare anche le coppie più distratte, regalando loro degli scorci pervasi dalla magia. Un canale quieto disturbato da alcune gocce d’acqua che cadono furtive, una misteriosa finestra semi aperta su uno dei canali, un raggio di sole che accarezza in obliquo una calle poco conosciuta: immagini, queste, all’insegna della sensualità e delle emozioni. Perché il risveglio dei sensi, a Venezia, lo si può avere anche nel momento in cui ci si sofferma a fissare le pietre accarezzate dolcemente dall’acqua spostata dai remi delle gondole. Così vicine e allo stesso così lontane, le rocce levigate e lisce sono lì, immobili, quasi a volersi arrendere al movimento incessante e lento dell’acqua.
In questo scenario, la liaison tra un oggetto e il suo riflesso si trasforma in amore, riuscendo a fare breccia nel cuore di tutti. Non c’è da stupirsi, visto che l’amore è un sentimento che pervade l’anima, e non resta che arrendersi, quasi inermi, godendosi la città eterna.
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