Se dici Carnevale, dici Venezia. Se dici Carnevale di Venezia dici Volo dell’Angelo e Volo dell’Aquila, due eventi immancabili per gli appassionati di questo festival unico in Italia.
Due svoli sono meglio di uno
Nonostante qualcuno continui a confondere i due momenti, pensando che si tratti di uno solo, è bene ricordare che sono proprio due, e che si svolgono in due domeniche diverse. Prima viene quello dell’Angelo, o della Colombina (la cui storia, particolare e di origini antiche, è spiegata QUI), e la settimana successiva si tiene quello dell’Aquila.
Il procedimento è praticamente lo stesso, visto che entrambe le figure scendono dal campanile della Basilica di San Marco, ma ci sono ovviamente delle sottili differenze.
L’origine dell’Aquila
Il secondo “svolo” veneziano è un appuntamento mirato a far rivivere le tradizionali “machine” sceniche che venivano usate nella Serenissima durante l’epoca rinascimentale, quando turchi, apparati scenici, barche e animali “svolavano” su Piazza San Marco.
Reintrodotto nel programma del Carnevale di Venezia solo a partire dal 2012, e ricalca le modalità del Volo dell’Angelo, con la differenza che è riservato unicamente ai rappresentanti del mondo dello sport.
L’appuntamento è anche in questo caso a mezzogiorno, ed è anticipato e seguito dalle rievocazioni storiche e dalle sfilate di maschere, con gli ultimi concorrenti del Concorso della Maschera più bella. Trattandosi di uno dei momenti conclusivi del Carnevale, infatti, vengono poi eletti i costumi non solo più belli, ma anche quelli che sono più in linea con il tema dell’edizione.
Per il 2015, in occasione dell’Expo, non poteva non mancare il riferimento al cibo e al nutrire la Terra, per questo, sul Ponte di Rialto era possibile ritrovarsi travolti da affascinanti abiti in grado di far venire l’acquolina in bocca anche solo a guardarli.
Il palco del Gran Teatro si è trasformato, come di consueto, in una meravigliosa sala da ballo, accogliendo i gruppi di danze storiche, che, tra stupendi costumi e perfette movenze, hanno fanno rivivere i fasti del Settecento e dell’Ottocento, tra gli flash dei turisti e i selfie dei più ambiziosi, che volevano a tutti i costi essere immortalati con quei personaggi in costume.
L’intrattenimento è poi continuato grazie all’esibizione del minuetto, da parte dell’Associazione degli Amici del Carnevale di Venezia, e quella della quadriglia ottocentesca, che ha visto in scena l’Associazione Dame e Cavalieri.
L’Aquila 2015: una straordinaria Giusy Versace
Quest’anno il Volo dell’Aquila si è svolto ieri, domenica 15 febbraio e, ad interpretare l’Aquila, è stata scelta Giusy Versace, l’atleta paraolimpica che ha preso il testimone che, l’anno scorso, è stato di Carolina Kostner.
Protagonista indiscussa della giornata, la Versace ha saputo regalare una grande emozione a tutta la folla che, con il naso all’insù, l’ha vista lanciarsi dal Campanile. Nonostante la sua paura nei giorni precedenti l’evento di poter perdere le protesi delle gambe durante il tragitto, tutto è andato per il meglio.
La discesa che l’ha vista librarsi nell’aria, è stata definita “spettacolare” dall’artista reggina, che ha poi commentato: “La vita è bellissima e Venezia non mi poteva fare un regalo più grande”.
Con il suo sorriso, la sua bellezza mediterranea e la sua grinta, ha saputo interpretare un’aquila maestosa, con tanto di artigli, pronta a graffiare la vita e ad aggrapparsici con forza e coraggio, qualsiasi potessero essere le difficoltà dello svolo.
Tra applausi e autografi, ha dichiarato alla stampa: “La Piazza dall’alto è meravigliosa, mi sarebbe piaciuto restare in volo più a lungo. Quella di oggi è una giornata che non scorderò mai, so di essere la prima persona con disabilità ad interpretare il Volo dal campanile e quindi voglio cogliere questa occasione per ricordare a tutti che la vita è talmente bella che a volte ci dimentichiamo di viverla. Quindi, a dispetto di ogni evento, cerchiamo d’essere felici e viviamo”.
Il tutto è stato possibile grazie anche al meteo, che non si è dimostrato ostile, ma anzi, ha regalato qualche raggio di sole alle 100mila persone presenti nella Serenissima. Tutte lì, per Giusy, per l’Aquila, per il Carnevale, per Venezia.