E così da “Kri, facciamo dei video dove parli di viaggi, 2 appuntamenti alla settimana” è nata la rubrica #cmworld, anche soprannominata dai colleghi #iviaggidellazitella. Che sarei io, appunto. Un’avventura vera e propria per me, perché ho sempre preferito scrivere e stare “dietro le quinte”, piuttosto che davanti alla telecamera. Che poi non so neanche usare così bene, come si è potuto vedere nel primo video.
#iviaggidellazitella: il backstage
“Serve più luce”, “eh inquadra anche ‘ste tette!”, ” non ce l’hai un bel mappamondo da mettere lì vicino a te?”, “se riesci stai più a sinistra così ci mettiamo anche le immagini”, “sii più spiritosa, inventati delle gag divertenti”. ALT. Hanno ragione tutti, sì. Ma ma ma… La cosa più importante sono i viaggi, io passo in secondo piano! E poi bisogna calcolare una serie di cose non indifferenti:
1. la location
Ho dovuto rivoluzionare il mio monolocale (essendo quasi sempre via per lavoro, non è proprio il caso di aver un mega appartamento stile ultimo acquisto di Chiara Ferragni in California, anche perché poi come lo sistemerei?!) per poter essere trovare il punto giusto in cui mettermi a parlare, con la telecamera in bilico tra me e il letto, che se la sposto anche solo di un millimetro inquadra anche l’armadio a specchio Ikea, e non andrebbe per niente bene;
2. il momento giusto per registrare
Nell’arco delle 24 ore, tolte quelle in cui dormo, devo trovare quelle in cui riesco ad avere 3 minuti, il momento perfetto. Si sta rivelando più difficile del solito, perché devo registrare quando i vicini alla mia destra non litigano nel loro strano dialetto (tra un po’ parte la scommessa per cercare di indovinare da quale regione provengano), quando il gatto di quelli di sotto non si mette a miagolarmi davanti alla porta, aspettandosi le coccole del mio compagno (pensavate davvero fossi single? Ma parliamone…) che quando non ci sono lo fa anche entrare, quando il cane dei vicini alla mia sinistra non si mette ad abbaiare per il via vai di gente sul ballatoio che va a trovare quelli in fondo, all’ultima porta, quando i canarini di quello dall’altra parte (avete mai visto un condominio che si dirama? Ecco, in corso Regina sono anche stati costruiti così) non si mettono a fischiettare allegramente anche quando piove o grandina, quando i testimoni di Geova non mi suonano il campanello, quando il corriere non ha un pacco per me da Amazon o Ebay, quando mia madre non mi chiama sul cell proprio nel momento in cui sto registrando e devo fare partire una clip audio, quando il mio capo diretto di Club Magellano, Fra, non decide di dirmi che toh, ha cambiato all’ultimo un prezzo o quando il mio bel compagno non si mette a girare nudo in casa, perché… beh, fa pur sempre la sua figura porca.
Ma oltre tutto questo, quando non sono in redazione all’altro mio lavoro. Amen;
3. il personaggio
Ho scelto di essere una specie di Bridget Jones dei viaggi, ecco. Solo che al posto di quegli orribili maglioncini, io metto maglie scollate. Mi sento dire però che dovrei essere più Samantha Jones, una vera e propria “prostituta con il passaporto”. Sexy, ammiccante, maliziosa, una divoratrice di uomini, la Circe dei viaggi, che incanta il marpione di turno che guarda il video, tanto da fargli prenotare immediatamente uno dei nostri viaggi. Che poi quasi sicuramente, dopo aver pagato, chiede se anch’io sono compresa nel prezzo (com’è successo niente poco di meno che durante il pellegrinaggio a Medjugorje) o, trovandomi sul pullman, incita tutti gli altri clienti a urlare “Faccela vedè!” o “Eddai c***o, escile e basta” (ricordo della Street Parade 2016).
4. le battute
Parlare di viaggi è una cosa che adoro fare, perché condivido le mie esperienze, ma a volte mi scappano delle frecciatine che è meglio tagliare. E se per 3 minuti dico quasi solo quelle, zaaac, bisogna rifare tutto. Perché non posso non farmi prendere la mano, e i riferimenti a volte son proprio voluti: ho amici che hanno sempre rinunciato a viaggiare con me, o uomini che mi hanno lasciato perchè era più il tempo che passavo in giro per il mondo che non quello mano nella mano con loro nei centri commerciali o in via Garibaldi.
Neanche il fatto di aver aperto un blog è servito, perché non solo non lo seguono, ma non sanno neanche che esiste, tant’è che uno, trovandosi in vacanza in Spagna, ha avuto il coraggio di chiedermi cosa potesse vedere in quella città quando io… ero nello stesso posto per lavoro. Cioè, capite che poi mi viene naturale dire: “I TUOI amici bradipi che si affidano A TE per organizzare la LORO vacanza”, con quel tono tra l’acido e incazzato. Proprio questo mio modo, ha portato al nome della rubrica, i viaggi della ZITELLA. Una specie
#iviaggidellazitella: la mia soddisfazione siete voi viaggiatori!
Nonostante questo, questi video li faccio volentieri, per il semplice fatto che so che, tra quelle 6,7,8,9,10k di visualizzazioni ci sono quelle di persone come voi che mi state leggendo che amano davvero viaggiare, e che non possono farlo per mancanza di tempo, di denaro o di entrambi. Quindi vi ringrazio fin da ora per concedermi 3 minuti della vostra giornata a viaggiare con me, a farvi due risate e a scoprire qualcosa di nuovo.
Aspetto i vostri commenti delle singole puntate e i vostri consigli sui prossimi posti di cui volete sentir parlare. Pronti per il #cmworld, con #iviaggidellazitella?